Un giorno sono giunta al 5 piano… mi sono sentita, all’inizio, un’estranea… tutte si conoscevano e si parlavano come donnette sedute, a contarsela su, sulla panchina di un parco. Una voce gentile con tono soave mi ha chiesto: “Vuoi il buono pasto?” e io ho subito capito che qui è diverso… qui ti coccolano… ti offrono le caramelle proprio come si fa con i bambini… non sei un numero… c’è qualcosa di più grande… e poi un signore, un ometto che anziché andare al bar a giocare a carte si veste lui da barista gentile e ti serve con discrezione un the o un succo, magari un po’ fresco perché fuori fa caldo. Insomma, ancora oggi non riesco a staccarmi da quel reparto che per quanto colmo di brutte storie da raccontare…

Voi volontarie siete riuscite a fare emergere il sorriso anche a chi credeva di non poterlo più fare… a chi colma di paura ha saputo sempre rialzarsi e vincere questa battaglia… la vostra presenza è stata fondamentale e sono sicura che questa amicizia rimarrà legata da un cordone che nessuno possa e voglia mai staccare, perché avete saputo prendermi per mano contribuendo a farmi arrivare fino a qui… salva, con tanta voglia di vivere e amare… grazie di vero cuore… che Dio vi benedica per le belle persone che siete!