Olga Trombetta Ceriani è la presidentessa di Noisempredonne. Dopo numerosi interventi ha voluto fondare questa associazione per aiutare chi è ora nella sua precedente situazione.
Di seguito ci sono alcuni articoli che ha inviato al quotidiano locale di Como “La Provincia”… leggiamoli attentamente:
Una storia vera
Quando decisi di fondare un’associazione («Noisempredonne») che fosse vicina dal punto di vista operativo, umano e psicologico alle donne colpite dal cancro al seno in ogni momento dall’iter terapeutico, mi proposi di diffondere, inoltre, attraverso i medici del nostro comitato scientifico, un’informazione capillare sul carcinoma mammario per mezzo d’incontri pubblici.
La conoscenza della realtà locale fa emergere il problema delle lunghe liste d’attesa per l’esame mammografico, problema sottolineato dalle lettere che giungono ai giornali, alla nostra sede, alle telefonate che ci arrivano e agli interventi durante gli incontri. Ritengo doveroso che «Noisempredonne» si adoperi per aiutare le donne lariane affinché attraverso una prevenzione sempre più estesa non si trovino a dover passare attraverso “l’esperienza cancro” come le socie facenti parte dell’associazione.
Asserendo i responsabili degli ospedali locali non essere loro la colpa della lunghezza della lista d’attesa, ci rivolgiamo all’Assessorato Sanità Regionale per avere chiarimenti precisi e sapere quali vie percorrere per definire la situazione. Non ricevendo esaurienti risposte, l’associazione attiverà (eventualmente anche con l’aiuto dei mezzi d’informazione) una raccolta di firme, come campagna di sensibilizzazione che attesti la volontà dei comaschi di risolvere il serio problema della prevenzione, perchè è con essa che si posso salvare molto vite.
Esami preventivi mi hanno diagnosticato per due volte il cancro, che ho così potuto curare e trovarmi attualmente nella condizione di condurre una vita normale. Invitiamo le donne a una numericamente forte adesione, visto che è per loro e con loro che vogliamo cercare di trovare la soluzione del problema. Sottolineo l’assoluta autonomia di «Noisempredonne» e la fermissima volontà di mai cedere ad alcuna strumentalizzazione.
OLGA TROMBETTA CERIANI
Presidentessa associazione «Noisempredonne»
L'esperienza personale
Dicono che in te c’è il cancro. Ascolti un po’ frastornata e cerchi di visualizzare questa presenza inaspettata nel tuo corpo. Tutto si ferma intorno a te, improvvisamente. Ciò che era problema quotidiano, ora non lo è più. Ti senti “diversa”, ma poi ti chiedi: «Perché non a me?». E vuoi subito informarti per conoscere l’estraneo e cercare di essere più forte di lui.
Entri in un mondo diverso, fatto di diagnosi e sale operatorie. Sei impotente (e questa è la cosa che brucia di più) e completamente affidata a persone che diventano parte del tuo corpo con bisturi e che studiano terapie per aiutarti ad uscire dal tunnel nel quale sei entrata. Quando sei sul lettino, pensi a ciò che sta usufruendo: lo studio e il lavoro di chirurghi, medici, radioterapisti. E a loro senti il dovere di dire grazie.
Pensi ai tuoi figli, che la diagnosi “cancro” l’hanno subita due volte per te e una per il loro papà. Senti rimorso per aver dato loro momenti di angoscia e dolore. Poi la vita continua, con una visione diversa, più consapevole e forte. Con nuova umiltà. Ogni giorno ricordi chi, meno fortunato di te, ha dovuto arrendersi e ti ha lasciato un esempio meraviglioso di forza e coraggio. Vivi intensamente, pensi alla possibilità di recidiva, ma non ti abbatti: in te, c’è una nuova forza, strana a definirsi (“estranea integrata”).
Grazie di cuore a chi studia e lavora per guarirti e, con i tuoi familiari, ti sta vicino, senza falsi pietismi che ti farebbero sentire “diversa”, ma ti infonde coraggio accompagnandoti in questa nuova vita piena di attesa e speranze.
OLGA TROMBETTA CERIANI
Presidentessa associazione «Noisempredonne»
Prima e dopo
Prima liberi i sogni solo alla sera, dopo lasci che siano dentro di te con il cielo e il profumo della terra tutte le ore del giorno. Prima costruisci il futuro, dopo vivi intensamente il presente e non poni ipoteche. La gioia e la tristezza sono viscerali e sei esausta per questa intensità.
Prima soffochi il tuo io e la tua identità, dopo impari a rispettare la nuova donna ad amarsi (… un frammento di tempo tutto tuo davanti al lago che dorme e sogna nella notte di settembre. E sei onda e sparisci nella scia lunare e buchi l’infinito e sei bambina e sei vecchia di 100 anni…).
Sogni con le dita il percorso del bisturi sul corpo (sentieri tortuosi rosati su carne bianca). E al cancro (via il rene invaso, via le ovaie a rischio, via un quadrante di seno), non vinta, urli: «Ma non vedi che ho ancora le trecce bionde, il ventre culla di quattro vite, e che corro, immagine incontaminata e piena di speranze?»
(… Amato gabbiano Jonathan, libero al di sopra del mondo, io, Rae senza età, porto al dito il tuo anello…). Prima un’eta anagrafica, ora cento età che danzano allacciate nella striggente musica di una vita donata e da donare.
OLGA TROMBETTA CERIANI
Presidentessa associazione «Noisempredonne»
